Giro in Svizzera .

dal 02 al 12 giugno 2025


- Alessio Atzori con la BMW GS 1200
- Federico Aime con la BMW GS 1250
- Paolo Persod con la BMW GS 1250
- Tonio Vacca con la BMW GS 1300 (una settimana di vita!)
- Alessandro Canetto con la Ducati Multistrada 1260
- Piero Farneti con la BMW GS 1250
- Maurizio Cittadini con la Honda Africa twin 1100


Scrive Maurizio:

Consueto appuntamento da Pirani presso l'Iperpan La playa alle ore 13 in modo da arrivare entro le 16 a Porto Torres (nave in partenza alle 18).
Viaggio fatto in una unica tirata con Cruise control utilizzato da tutti.
A porto Torres arriviamo nell'orario prestabilito, facciamo benzina e ci imbarchiamo.
Da segnalare il caldo torrido con punte di 35° tra il km 100 e il km110.
Negli altri tratti la temperatura era più bassa di non più di alcuni gradi.
Morale: arriviamo fradici, io in particolare.
Sono costretto a comprarmi una maglietta nello shop della nave perché la mia è inutilizzabile e mi sono dimenticato di metterne una di ricambio nello zaino che ho portato in cabina.
Dopo ampi commenti sulla sconfitta dell'Inter contro il Paris Saint German nella finale di Champions league e la consumazione dei panini che ci siamo portati, primo giro di sette e mezzo e poi a nanna per alzarci presto domani mattina.
Oggi fatti 245 km


03 giugno 2025

Sbarchiamo a Genova alle sette e troviamo una giornata incerta con timore di pioggia, temperatura buona.
Rotta lungo la costiera di ponente per Varazze, Celle ligure, Savona.
Sosta caffè in un autogrill in area di Savona dove Piero vince 100 euro con un gratta e vinci.
Alcune decine di kilometri dopo Savona usciamo dall'autostrada e viaggiamo in direzione Cuneo con l'intenzione di passare dal Colle dell'Agnello.
In realtà scopriamo che è chiuso per lavori nel versante francese e ne parliamo con una gentile proprietaria di un bar dove ci fermiamo per un caffè.
La signora propone la "strada dei 46 tornanti" come alternativa ma poi si scopre che è riservata a residenti o a turisti con prenotazione.
Alla fine percorriamo il colle de La maddalena.
Da segnalare una caduta dalla sedia al bar di Alessandro che, a questo punto e per questo viaggio, “ha dato”.
La strada del colle della Maddalena è molto bella sia paesaggisticamente che motociclisticamente.
Intorno al passo troviamo qualche goccia di pioggia.
Al passo a quota 1996 ci fermiamo per pranzare ma veniamo invitati dal gestore del ristorante a proseguire per imminente chiusura.
Pranziamo in Francia e poi ripartiamo verso Sestriere.
Facciamo la strada per Briancon, poi il Monginevro e sbuchiamo in Val di Susa dove ci dirigiamo verso Sauze d'Oulx.
Strada con parecchi tornanti.
L'albergo (Hotel Avalache) è molto carino.





Da segnalare all'aperitivo, una risata contagiosa di Alessio mentre racconta di un dritto in un tornante fatto da Piero. Cena di lusso e poi a letto.
Io devo recuperare sonno perché in nave ho dormito poco e male.
Oggi abbiamo fatto circa 340 km.


04 giugno 2025

Partenza da Sauze d'Oulx alle 9,30 circa.
Piove e le previsioni ci dicono che sarà così per tutta la giornata.
Ci muoviamo verso Sestriere per percorrere il Colle delle Finestre, dove solo sabato scorso si è svolta una tappa del Giro d'Italia rivelatasi decisiva per la vittoria di Simon Yates.
La strada è bellissima, stretta, piena di tornanti ed immersa nel bosco e nella natura montana; è ancora piena di scritte di incoraggiamento ai ciclisti oltre a numerosi “Gaza Free”.
Come noto, ad un certo punto diventa sterrata fino al passo posto a 2176 m.
Stupenda !







Dal passo scendiamo a valle per una strada bianca, che poi diventa asfaltata e con bellezza e caratteristiche simili a quella fatta in salita al Colle delle Finestre.
Mentre scendiamo un camoscio ci attraversa la strada.
Ha smesso di piovere mentre salivamo al Colle delle Finestre ma dopo un pochino riprende e non mollerà più fino a fine giornata.
Dopo varie titubanze sul come proseguire il giro perché pare che il passo dell'Isere sia chiuso, optiamo per andare a vedere il Moncenisio.
Pioggia a dirotto, nebbia con visibilità di 20 - 30 metri, bella natura.
Non si contano le fermate per la pipì, con Federico recordman.
Svalicato il Moncenisio proseguiamo per la val d'Isere ma il passo è effettivamente chiuso e quindi torniamo indietro e per risparmiare tempo passiamo dal traforo del Frejus e dall'autostrada.
Arriviamo ad Aosta alle 21 dopo 435 km di guida e ore di pioggia battente.
Io ho i piedi fradici perché gli stivali Gaerne da trial che sto usando fanno entrare acqua dalle cuciture (in realtà hanno tenuto per ore e poi, come se si sia rotto un argine, hanno imbarcato acqua a gogò).
A Federico funziona male il blocchetto dei comandi.


05 giugno 2025

Partenza da Aosta alle 9,15 circa con una giornata coperta ma non malvagia come temperatura.
Federico avvisa la BMW di Cagliari dell'inconveniente avuto ieri al blocchetto elettrico destro anche se oggi la moto va bene.
Prima tappa alla frazioncina di Persod a poco meno di 20 km da Aosta (quattro case nel senso letterale del termine).
Da lì facciamo una imprevista strada sulla sommità della montagna e ci fermiamo a prendere un caffè prima di avviarci verso il tracciato programmato per oggi.
In realtà al bar la barista ci fa presente che il passo del Gran San Bernardo è ancora chiuso e verrà aperto il 13 giugno. Cambiamo i programmi di conseguenza.
Ci dirigiamo verso il traforo del monte Bianco e da lì a Chamonix.
All'uscita dal traforo nel lato francese vediamo diversi parapendio in quota.
A Chamonix facciamo una sosta pranzo breve e ripartiamo per il colle di Forclaz.
Strada molto bella sia come paesaggio, tipicamente alpino, che come tracciato.
Scesi dal colle di Forclaz percorriamo una autostrada e varie strade interne, attraversando numerosi centri abitati con una andatura molto blanda per effetto dei numerosi limiti di velocità (da alcuni mesi siamo stati avvisati della rigorosità degli svizzeri nel far rispettare i limiti di velocità!).
Niente di più palloso!
Finalmente in avvicinamento ad Airolo la strada si fa più divertente.
Sono numerose le interruzioni per lavori, normalmente regolate da semafori che governano i sensi unici alternati.
Da segnalare una curiosa scena di un bovino spostato con un elicottero con tanto di imbrago con le bande di canapa (povera bestia!, dalla paura si è cagata con reale rischio di pioggia di merda).
Quando abbandoniamo la valle per andare in direzione di Airolo, la strada si fa più interessante e sale con molti tornanti fino a 2470 m del valico della Novena in un paesaggio ancora ricco di banchi di neve.





Verso le sette arriviamo all'hotel rinfrancati dalla strada percorsa a fine giornata.
Alla fine della giornata abbiamo fatto 327 km.
Ceniamo in albergo e chiudiamo la giornata con una partita a sette e mezzo.
Oggi stanze singole per tutti tranne Tonio, Piero e Paolo in stanza tripla e io e Alessio in stanza doppia.
Appena andati a letto vengo colto dal terrore di non riuscire a dormire a causa delle vibrazioni derivanti dal russare di Alessio.
Poi, invece, la paura rientra e riesco a dormire bene.


06 giugno 2025

Partenza da Airolo verso le 9,15.
Giornata un po' coperta e con pioggerellina.
Seguiamo Alessio, in autostrada.
Alla prima uscita, però, ci perdiamo io, Federico e Tonio.
Forse per colpa mia che rimango un pochino attardato perché cerco di rispettare i limiti di velocità dopo il lavaggio del cervello che mi è stato fatto sul comportamento di guida da tenere in Svizzera.
Ho la traccia e la seguiamo facendo una stradina di montagna simpatica ma niente più.
Torniamo in prossimità di Airolo e ho difficoltà a interpretare la traccia in un bivio.
Dopo alcuni tentativi, Federico propone di prendere una strada che porta al passo di San Gottardo dove contiamo di ricongiungerci con gli altri secondo gli accordi presi telefonicamente dallo stesso Federico con Alessio (in realtà il passo di San Gottardo non è previsto dai programmi del viaggio).
Faccio notare che è fuori traccia ma poi mi faccio convincere perché vedo che dopo un certo numero di kilometri intercetta nuovamente la traccia.
Molte moto che la inforcano mi convincono ancora di più di assecondare Federico.
Dopo svariati kilometri di asfalto, la strada diventa di pavé e la pendenza ed il numero di tornanti cresce parecchio.
Verso le 11 arriviamo al passo di San Gottardo (2091 m) con grande piacere  per la bellezza dei luoghi e della strada fatta.






Dopo un caffè e l'acquisto di qualche magnete, proseguiamo fino a intercettare la traccia.
La traccia prevede un percorso ad anello prima di dirigersi verso Chur (Coira in italiano).
Cercando l'attacco dell'anello, troviamo in realtà l'uscita dello stesso.
Federico propone di proseguire in senso contrario a quello della traccia.
Gli diamo retta immaginando di andare incontro agli altri e quindi di ricompattarci.
La strada è bellissima!
Tipico paesaggio alpino con verde, torrenti, cascatelle, residuo di neve, animali al pascolo e chi più ne ha più ne metta.
C'è molto traffico, soprattutto di moto, auto sportive, ciclisti.
Facciamo l' Oberalppass, il Furkapass (2436 m), il Grimselpass con varie fermate per fotografie.
Dopo il Grimselpass incontriamo come previsto gli altri quattro.





Restiamo intesi che sia noi che loro proseguono il giro che hanno iniziato salvo verificare la possibilità di riunirsi dopo l'anello ovvero vedersi direttamente in albergo.
Ci fermiamo lungo strada per  mangiare una insalata in un posto pieno di motociclisti.
Tonio scambia informazioni sulla BMW GS 1300 con un tedesco.
Completiamo l'anello passando per il Sustenpass (2224 m).





Da notare che anche oggi c'è stato un momento in cui è partito l'embolo a Federico che si è scatenato in una ventina di minuti di smanettata seria in quelle strade.
Arrivati a fine anello sentiamo gli altri, che nel frattempo sono stati al San Gottardo, e ci diamo appuntamento in albergo anche perché il nostro tentativo di riprendere la traccia fallisce.
Infatti in un bivio inforco la direzione sbagliata in autostrada e finiamo verso Nord anziché verso Sud.
Il problema è che c'è un traffico fotonico e Tonio propone di trovare una strada alternativa per andare in albergo proprio per evitare di intrupparci nel marasma di auto.
Usiamo il navigatore e puntiamo verso Chur (Coira) passando da Nord.
Sulle sponde del lago di Lucerna ci fermiamo a prendere un caffè.
Poi proseguiamo con sosta pipì e benzina.
Verso le sette arriviamo a Chur trovando ancora un traffico incredibile e con qualche stronzo al volante (in particolare una bionda con BMW bianco che accelera per chiuderci la possibilità di rientrare in fila).
Dopo 343 km arriviamo in albergo che avevo prenotato io via booking.
Sorprendentemente ci fanno pagare le camere per cui successivamente devo chiarire di aver già pagato via booking e chiedere il rimborso di quanto speso.
Dopo la cena, partita a sette e mezzo dove Piero sfodera una fortuna ineguagliabile!


07 giugno 2025

Partenza da Chur intorno alle 9,15.
Giornata incerta con leggera pioggia.
In linea di massima seguiamo la traccia.
Verso le 11 siamo all' Albulapass dove ci fermiamo per un caffè.
Posto dimenticato da Dio e dagli uomini dove i clienti sono praticamente i motociclisti di passaggio che comunque non sono pochi.
Dopo il caffè proseguiamo con una temperatura intorno ai 10°.
Facciamo il Passo dal Fuorn e poi facciamo una sosta per decidere se fare la puntata a Livigno prima o dopo l'ascesa allo Stelvio.
Si opta per dare la priorità al passo e quindi si punta dritti per Prato allo Stelvio da cui fare l'ascesa al passo.
A Prato allo Stelvio ci fermiamo a prendere un toast e rilassarci un pochino.
La salita allo Stelvio inizia verso le 14 e viene fatta tutta sotto una pioggerellina fastidiosa, non intensa ma costante.
Ci sono parecchi ciclisti e diverse moto e ogni tanto macchine.
Insomma traffico ma non eccessivo, comunque il tanto da tenere in apprensione nell'affrontare i 48 tornanti a gomito.
Apre strada Alessio che va su spedito e senza esitazioni, poi seguiamo noi.
Io sono dietro Piero che visibilmente è in difficoltà nel fare i tornanti, a destra in particolare, come ammetterà lui stesso una volta arrivati in cima.
A momenti cado in un tornante a causa dell'inatteso blocco a metà di Piero, per cui decido da quel momento di interporre una certa distanza.
Arriviamo in cima con pioggia e vento freddo per cui dopo l'acquisto di qualche gadget ripartiamo alla volta di Livigno.
Tonio ci racconta di essere caduto in un tornante a causa di un pullmino che scendeva e lo ha costretto a stringere eccessivamente la traiettoria.





I tornanti in discesa sono oggettivamente meno problematici e tutti quanti li affrontiamo senza difficoltà.
Dopo un'oretta siamo a Livigno dove facciamo benzina (1,2 €/l) e Piero riesce a comprare ad un buon prezzo giacca e casco da moto identici a quelli di Paolo.
La risalita a Bormio è tranquilla anche se interrotta da numerosi sensi unici alternati regolati da semafori.
Arrivo a Bormio dopo 275 km.
Da segnalare il ricovero delle moto in un garage a cui si accede con montacarichi.
Cena soddisfacente e riposo.


08 giugno 2025

Dopo una buona colazione partiamo da Bormio con un tempo incerto; non piove ma lo ha fatto fino a poco prima e così ci attrezziamo con l'antipioggia.
La proprietaria dell'hotel, però, ci dice col giro che faremo oggi andremo incontro al sole.
C'è caldo (17°) per cui mi tolgo la "termica" ancora prima di partire.
Da Bormio risaliamo verso Santa Caterina Valfurva e da lì sul Gavia (con una piccola incertezza a metà strada perché un cartello lo dava chiuso).
Al passo Gavia foto di rito e caffè, in uno scenario ancora ricco di neve che è in corso di scioglimento ed alimenta torrenti montani molto vivaci.






Dal Gavia scendiamo a Ponte di legno per una strada con singola corsia e un elevato numero di tornanti.
Anche oggi incontriamo molti ciclisti e molti motociclisti.
Da Ponte di legno scendiamo nella statale della val Camonica in direzione Edolo fino alla deviazione per il Passo Mortirolo.
In prossimità del passo, dove arriviamo a mezzogiorno, veniamo bloccati perché la strada è chiusa a causa di una gara ciclistica in corso.
Siccome verrà riaperta all'una ne approfittiamo per pranzare in un bar ristorante ad alcune centinaia di metri dal passo Mortirolo.





Dopo il pasto proseguiamo verso Tirano facendo la discesa dal Mortirolo verso la Valtellina.
Altra dose massiccia di tornanti.
Arrivati a Tirano saliamo al passo del Bernina.
L'andatura è lenta e noiosa sia per i frequenti limiti di velocità che per la presenza di moltissimi cantieri con circolazione alternata.
Da segnalare una sosta per pipì proprio in corrispondenza di un curioso cartello di divieto.





Foto di rito al passo del Bernina e prosecuzione verso Saint Moritz (senza sosta) e per il Maloiapass dopo aver costeggiato il lago di Saint Moritz per molti kilometri.
Dal Maloiapass proseguiamo in discesa verso Chiavenna e arriviamo alle 16,30 al b&b dove dobbiamo alloggiare stanotte (un bel po' fuori Chiavenna!) dopo aver percorso circa 187 km.


09 giugno 2025

  Partenza alla solita ora dal b&b di Chiavenna con cordialità nei saluti con i due titolari che parlano bene l'italiano (la signora mi ha detto che parla correntemente italiano, francese, tedesco e inglese).
Foto collettiva fatta dalla signora e via.
Giornata così così.
Scendiamo a Chiavenna dove vi è una bella cascata visibile dalla strada e proseguiamo per il passo dello Spluga che consente di passare dalla Lombardia al Canton Grigioni.





Bella strada, molto panoramica nella parte alta e con un buon numero di tornanti.
Foto di rito al passo (2113 m) dopo una sosta caffè.
Arrivati in Svizzera ci dirigiamo verso il passo San Bernardino, dove arriviamo oltre mezzogiorno e ci fermiamo a mangiare qualcosa.
Prendiamo dei toast e coca cola ma ci arriva un conto come se avessimo pranzato a Lo Scoglio!






Dopo il passo del San Bernardino proseguiamo la strada per Bellinzona, con una sosta per ammirare una bella cascata a lato strada.
Dopo 254 km arriviamo entro le sei all'agriturismo Ortesida che sta un bel po' fuori Morbegno, nella strada provinciale per San Marco, in collina.
All'agriturismo dopo doccia e aperitivo, ceniamo presto e ottimamente.
Dopocena a sette e mezzo, con coda di poker per alcuni (Federico perde su tutti i fronti).


10 giugno 2025

Partenza da Morbegno dopo una buonissima colazione nell'agriturismo Ortesida.
Giornata un pochino nuvolosa ma calda a livello quasi estivo.
Saliamo subito al passo di San Marco con una bella strada di montagna con i suoi bravi tornanti e panorami sulle Prealpi molto ricche di boschi.
Al passo sosta di rito per fotografie; spunta una marmotta che si lascia ammirare e filmare dai numerosi motociclisti.
Dal passo di San Marco usciamo dalla provincia di Sondrio ed entriamo in quella di Bergamo, val Brembana.
Proseguiamo per un pezzo seguendo la traccia in verso opposto a quello di percorrenza poi ci fermiamo a prendere un caffè e ci avventuriamo in una strada di montagna ad anello, non memorabile.
Proseguiamo fino al paese di Oltre il Colle (si chiama così!) dove pranziamo chi con pizza e chi con insalata.
Dopo pranzo ci sono varie incertezze di navigazione (secondo me anche a causa della percorrenza della traccia in verso contrario) e comunque arriviamo oltre Clusone per dover proseguire verso Tirano e poi Sondrio e Morbegno; troviamo una strada chiusa per lavori e a quel punto, vista l'ora, considerati i problemi di navigazione, Alessio propone di modificare il programma e di rientrare in albergo per una via più diretta.
Puntiamo verso Bergamo, poi Lecco e seguiamo l'autostrada che costeggia il lago di Como a est.
Caldo notevole, andatura a rilento per il traffico eccessivo, recupero in autostrada, caratterizzata da lunghissimi tunnel.
Da segnalare la presenza di un TIR fermo dentro una galleria autostradale anche poco illuminata: pericolosissimo!
Io stesso ho realizzato che fosse fermo solo al momento del sorpasso.
Tutto sommato una giornata così così come giro in moto.
Per qualche kilometro di mattina scambiamo la moto con Alessandro che sta iniziando a ragionare sulla sostituzione della Ducati Multistrada 1260.
Ritorno a Morbegno dopo circa 290 km.
Dopo la doccia ci aspetta una cena memorabile, questa si!
Dopo cena sette e mezzo con Piero che prende il banco all'avvio e non fa toccare palla a nessuno!
Tutti ripuliti (io l'unico che contiene i danni).
Nella coda a poker fatta da alcuni, Federico recupera la perdita del giorno prima.


11 giugno 2025

Partenza dall'agriturismo Ortesida alle 9,30.
È parere condiviso da tutti che questo agriturismo sia stato la migliore sistemazione di tutto il viaggio, sotto tutti i punti di vista.
C'è molto caldo; infatti viaggeremo tutta la giornata con 35° (salvo il tragitto da Bobbio a Genova che farà registrare temperature più accettabili).
La prima tappa è verso Leggiuno.
Si decide di fare la maggior parte del percorso in autostrada per evitare inutili perdite di tempo.
Prima della partenza approfitto di alcuni minuti di tempo morto per provare, nelle curve sopra Morbegno, la BMW GS 1300 di Tonio.
Ne ricevo una ottima sensazione: bel motore, corposo e elastico, bella tenuta di strada e facilità di ingresso in curva,  buoni freni.
Alessio ci guida a Leggiuno ma io buco un bivio per cui la parte finale del tracciato la faccio in solitario.





A Leggiuno ci ricompattiamo verso l'una.





Visti i luoghi dell'infanzia di Gigi Riva, ricordato da una targa e un pannello oltre che da una scritta sotto il cartello segnaletico del comune, decidiamo di andare a Genova passando da Bobbio.
Ci trasferiamo a Bobbio via autostrada e da lì percorriamo una bellissima statale fino a Genova.
Federico riferisce del rischio di un frontale con una moto che in una curva viaggia contromano.
A Genova troviamo una trattoria dove ceniamo rapidamente prima di recarci all'imbarco per Porto Torres dopo aver percorso circa 460 km.


12 giugno 2025

Arriviamo a Porto Torres come previsto a mezzogiorno.
Scesi dalla nave, facciamo benzina e ci dirigiamo verso Cagliari pensando ad una ultima sosta pranzo.
Alessandro rientra in solitario per essere presente ad una videoconferenza a cui deve partecipare dopo pranzo.
In nave raccolgo le opinioni dei partecipanti sul gradimento del viaggio e sulle preferenze delle strade percorse, dei luoghi visitati e degli alberghi in cui siamo stati.
Il viaggio è stato gradito da tutti, con unanime preferenza per l’agriturismo Ortesida dal punto di vista logistico, della strada del Colle delle Finestre dal punto di vista della guida (ma a me sono piaciute molto anche la strada del passo della Novena e la Bobbio – Genova), del passo del San Bernardino e del San Gottardo dal punto di vista paesaggistico (ma forse io preferisco il percorso che comprende il Furka pass).
È ora di bilanci:
- in tutto sono stati percorsi oltre 3.400 km (ognuno di noi ha qualche differenza di percorrenza e poi ci sono le imprecisioni delle misure, ma la sostanza non cambia di tanto dall'uno all'altro);
- il costo del viaggio mi risulta di circa 2100 euro tutto compreso;
- in benzina ho speso 270 euro per un totale di 156,43 litri consumati che corrispondono ad un consumo medio di 22 km/l (media di tutto il viaggio con tutte le andature).















Alla prossima,
un saluto a tutti !